La Dalfiume avrebbe voluto chiudere con la 70esima edizione della Coppa Varignana.

Purtroppo il Covid-19 ha fatto saltare tutti i piani...nel 2020 non si è potuta disputare la sassantanovesima edizione...poi è stata la situazione creatasi a non permettere di riprogrammarla nella classica data di metà Maggio nel 2021...ed allora la Società ha deciso di uscire di scena da grande protagonista così come ha sempre interpretato la sua missione.
La piazza dell'antico borgo di Varignana, sulle colline di Castel San Pietro Terme, ha accolto nella mattina di sabato 15 la cerimonia di donazione di un automezzo all'ANT, ultimo gesto solidale della Società Ciclistica Sergio Dalfiume di Osteria Grande, che ha chiuso i battenti il 31 dicembre 2020, dopo 68 anni di attività. 
Un momento di festa e anche di commozione, per il quale è stato scelto proprio il luogo dove dal 1952 c'è sempre stato l'arrivo della Coppa Varignana, la più importante gara organizzata dalla Dalfiume. E proprio per ricordare questa manifestazione che si è tenuta ininterrottamente fino al 2019 ed è stata annullata per la pandemia nel 2020, è stata scoperta una targa sulla facciata del Ristorante Terantiga. 

Oltre a Mauro Romagnoli, presidente della Dalfiume, presente insieme ad altri 35 rappresentanti della società, fra ciclisti e membri del consiglio direttivo, alcuni venuti anche da fuori Castello, e il presidente onorario Luigi Roli, alla cerimonia hanno partecipato l'Amministrazione Comunale con il sindaco Fausto Tinti e l'assessore Giuliano Giordani, la Federazione Ciclistica Italiana con Franco Chini del Comitato Regionale e Stefano Marabini del Comitato Provinciale, l'ANT con la presidente Raffaella Pannuti e Carla Rossi dell'Ant di Castel San Pietro Terme, il Coni con il fiduciario Sauro Dalfiume, e don Arnaldo Righi, parroco di Osteria Grande, che ha benedetto l'automezzo. Erano presenti anche diversi rappresentanti della S.C. Sillaro di Castel San Pietro Terme e della Polisportiva Villa Fontana Ciclismo di Medicina che negli anni hanno sempre collaborato con la Dalfiume.

Nel corso della cerimonia è stato annunciato che una nuova associazione denominata ASD Sergio Dalfiume 1952, aperta a inizio 2021 e presieduta da Giancarlo Merighi, proseguirà la sola attività cicloturistica.

«Ci sono realtà che in fondo restano. Una di queste è la Società Ciclistica Sergio Dalfiume – sottolinea il sindaco Fausto Tinti –. Dopo aver chiuso le attività alla fine del 2020, avendo un bilancio in attivo ha devoluto l'intero patrimonio a fini di pubblica utilità. La donazione di un automezzo all'Ant è solo l'ennesima dimostrazione del grande cuore di questa realtà che con i suoi soci e atleti e l'organizzazione della Coppa Varignana ha fatto la storia del nostro territorio. Grazie. È stato un vero onore per Castel San Pietro Terme fare un pezzo di storia con voi». 

 
Questo evento ha ufficializzato la donazione della somma con cui è stato acquistato l'automezzo per l'Ant, un Ford Transit nuovo, che in realtà i volontari hanno iniziato a utilizzare già dalla fine febbraio, quando l'Emilia-Romagna era in zona rossa. In più la S.C. Dalfiume, a chiusura dell'attività, aveva donato somme anche ad altri enti e associazioni, perché lo statuto della società prevedeva che tutti i fondi rimasti dovessero essere devoluti a scopo benefico.

Nel corso della cerimonia, il rappresentante della Federazione Ciclistica Italiana - Comitato Regionale - Franco Chini ha letto un toccante messaggio inviato da Gaetano Pullega, socio e consigliere della Dalfiume, che purtroppo non ha potuto essere presente per motivi personali. 
«Molte volte abbiamo vissuto il dualismo – scrive Pullega -, ricordo Coppi e Bartali, Moser e Saronno, Mazzola e Rivera nello sport, ma anche nella politica o nel lavoro nelle amicizie o nelle parentele, insomma spesso ci siamo trovati in un dilemma su chi o che cosa era più importante per noi e oggi viviamo un momento di celebrazione per una entità che in qualche modo ci ha condizionati per tanti anni e - passatemi il termine perché l'ho inventato io - ecco un “trilemma” – è stata più determinante la frazione di Osteria Grande con i suoi abitanti spettatori interessati o la società Sergio Dalfiume che ne ha esportato il nome e la simpatia? E non potrebbe essere invece l'antico borgo di Varignana che ha sublimato tutta l'attività per una indelebile memoria? Nessun dubbio! Tutto è nato e tutto si è concluso nella più trasparente sinergia: l'amore materno di Osteria Grande, la volontà della società di essere protagonista e la simpatica accoglienza di Varignana per diventarne il simbolo hanno creato un “unicum”- un qualche cosa di cui andare fieri e se oggi ne celebriamo formalmente il fine corsa su quel muro che tanta gloria ha visto sfrecciare - metteremo una targa e questo automezzo che sarà importante per tanti sofferenti - avranno il compito di ricordarci una società sportiva che non ha vissuto dilemmi o trilemmi ma solo amicizia e lealtà».

Una storia lunga quasi 70 anni
La storia della S.C. Dalfiume è iniziata nel 1952, quando un gruppo di appassionati di ciclismo diede vita a Osteria Grande alla società che porta il nome del giovane campione Sergio Dalfiume, vincitore della prima edizione della Coppa Varignana, che pochi mesi dopo perse la vita in un incidente stradale. 
Oltre alla Coppa Varignana, una delle manifestazioni dilettantistiche tra le più importanti a livello nazionale che ha regalato emozioni a diverse generazioni di appassionati di ciclismo, la società ha organizzato anche il Memorial Benfenati, gara dedicata ai ciclisti più giovani, della quale si sono svolte in tutto 31 edizioni, fino al 2018. 
Il team agonistico della società di Osteria Grande ha partecipato a tantissime gare ciclistiche in tutta Italia, in particolare tra i dilettanti, prima di concludere l'attività nel 2011. E tanti atleti che hanno vestito la maglia della Dalfiume si sono fatti onore anche nel mondo del professionismo. 
L'attività organizzativa delle due gare. che hanno portato centinaia di ciclisti e accompagnatori a conoscere ed apprezzare il territorio di Castel San Pietro Terme, e anche delle “biciclettate” e delle gimkane per bambini, pensate per promuovere l'uso della bicicletta per tutte le età, è proseguita, pur con la difficoltà di trovare giovani leve, finché l'arrivo del Covid, con i rigidi protocolli da rispettare, ha impedito di organizzare le gare nel 2020 e ha di fatto costretto gli ormai anziani volontari a mettere fine a questa lunga storia di passione sportiva.